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Comunicazione25 Aprile …. sempre

25 Aprile …. sempre

di Lorenzo Colaleo

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ha recentemente dichiarato nell’intervento ai volontari della Protezione Civile svoltosi a Roma in occasione degli Stati Generali della Protezione Civile: “ In un intreccio complesso di positivo e negativo, si manifestano anche – non possiamo dimenticarlo – logiche particolaristiche, asociali, di scarsa considerazione se non di aperto dispregio dell’interesse generale del paese e del bene comune: ad esempio, logiche di speculazione o di cieco calcolo individuale che calpestano esigenze di tutela dell’ambiente e del patrimonio storico e di salvaguardia del territorio. Così come non è, io credo, un fuor d’opera evocare le logiche di rifiuto, logiche irresponsabili di rifiuto del dovere fiscale. Ebbene, – ha sottolineato il Presidente Napolitano – io non contrappongo all’Italia della solidarietà, dell’impegno civile, del volontariato, l’Italia della speculazione edilizia o dell’evasione fiscale, perché questi comportamenti devianti, per quanto diffusi, non meritano di essere associati al concetto e alla parola Italia. Ma è importante valorizzare e portare ad esempio tutte le pratiche di solidarietà e di impegno civile come la vostra, perché sempre di più con esse si identifichi l’Italia, perché sempre di più l’Italia migliore prevalga su tutto quello che ci frena e ci fa trovare oggi in così gravi difficoltà ad affrontare la crisi che stiamo vivendo ".

Il significato attuale dei Valori del 25 Aprile, della Liberazione, della Resistenza e della Costituzione repubblicana richiama alle conquiste storiche legate alla democrazia che, a mio modesto avviso e la situazione attuale me ne fornisce conferma, non sono mai definitivamente acquisite: vanno difese e attualizzate giorno per giorno, nei nostri comuni, nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nelle famiglie e negli ambienti associativi. La lezione del 25 aprile 1945: i diritti di libertà e della partecipazione democratica vanno difesi giorno per giorno. La riscoperta dei valori e dei diritti di libertà, di eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge e della partecipazione democratica vale tanto più per la nostra Costituzione, che è costata sacrifici personali e collettivi e sofferenze, sino al sacrificio della vita, ai nostri padri e che oggi, spesso, viene messa in discussione e, nei numerosi casi di corruzione e di malgoverno della cosa pubblica, di fatto svuotata nei suoi cardini fondamentali. I valori unificanti della Liberazione: l’eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, la libertà di pensiero ed espressione, il diritto ad un lavoro dignitoso, il diritto alla salute e ad una istruzione, qualificate, aperte a tutti e pubbliche. Tutte queste frasi non possono e non devono essere considerate un luogo comune, ma verità riconosciute e per le quali in molti hanno sacrificato la propria vita. Se una critica può esser mossa è che, in oltre sessanta anni di vigenza alcuni principi fondamentali sono, talvolta, rimasti inattuati: l’eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, la libertà di pensiero ed espressione, il diritto ad un lavoro dignitoso, il diritto alla salute e ad una istruzione, qualificate, aperte a tutti e pubbliche. La celebrazione del 25 Aprile, dunque, non può ridursi ad uno stanco e frettoloso rituale: è la “festa” della Costituzione, della Liberazione dell’Italia dalla dittatura e dall’occupazione nazista, della conquista dei diritti democratici in un’Italia repubblicana finalmente libera ed unita, come l’avrebbero voluta – come precoci anticipatori risorgimentali – pensatori come Giuseppe Mazzini e uomini d’azione come Giuseppe Garibaldi. Dobbiamo, quindi, “tornare alla Costituzione” ai principi base della nostra convivenza civile, per difenderne lo spirito e attuarne compiutamente le parti non realizzate; pretendere da tutte le forze politiche il rispetto per la Carta fondamentale della nostra Repubblica, che ha reso possibile un dopoguerra ricco di conquiste per le classi popolari e di ampliamento degli spazi di solidarietà e di democrazia. I giovani interpreti principali della voglia di cambiamento dei Valori costituzionali della realizzazione della persona, dell’ambiente, della scuola, del lavoro, dell’onestà e della pace. I giovani, in particolare, dovranno interpretare con la loro intraprendenza e la voglia di cambiamento i Valori costituzionali della realizzazione della persona, della scuola, del lavoro e della pace, alla luce dell’attuale situazione economica e politica, per suscitare un vero rinnovamento “generazionale” della società e della classe dirigente del nostro Paese, riappropriandosi del protagonismo di Valori e di riscatto di tanti giovani eroi risorgimentali. Tra le questioni più urgenti certamente vi è: l’occupazione giovanile troppo precarizzata e la famiglia, quella meridionale, quella ambientale, quella della garanzia della legalità e del contrasto alla criminalità organizzata, della qualità della pubblica amministrazione e delle risorse che la finanziano il nodo urgentissimo della sanità pubblica. Sarebbe opportuno, in questo periodo “critico” della vita socio politica della nazione, che l’intera classe politica ed i cittadini specie più giovani, rileggano la Costituzione repubblicana del 1948 per trarre nutrimento ideale, per attuare un’azione concreta di applicazione “innovativa” nel quotidiano dei valori costituzionali della realizzazione della persona, della scuola, del lavoro, della partecipazione e della pace e dello sviluppo.

L’ impegno per una “cittadinanza attiva” per investimenti veri sul lavoro giovanile, per un impegno vero per l’ambiente e le energie pulite, per Piani Regolatori e provvedimenti urbanistici rispettosi dell’ambiente. Dai giovani tutti e da quelli impegnati in attività volontaristiche in Anpas si coglie un segnale chiaro al resto del paese: di impegno di una “cittadinanza attiva”, di partecipazione dei ragazzi nel mondo della scuola, con i loro insegnanti come parte attiva del rinnovamento della società civile, che si esprime e si impegna sui temi di rilevanza costituzionale, in una forma di apprendimento ed educazione alle “Virtù pubbliche” di impegno per il Bene Comune. Questo costituisce un segnale inequivocabile per la classe politica attuale a privilegiare investimenti veri sul lavoro di oggi e di domani, su un impegno vero per l’ambiente e le energie pulite, per Piani Regolatori e provvedimenti urbanistici che non portino surrettiziamente a “colate di cemento nel – forse ancora per poco – “Bel Paese” a discapito di verde pubblico, di spazi per l’attività sportiva e di abitazioni vivibili o peggio dell’equilibrio geologico del territorio. Auguri Anpas – Auguri Italia

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