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Protezione CivileWorkshop Palermo: “Dobbiamo creare un sistema unico che ci consenta di parlare la stessa lingua”

Workshop Palermo: “Dobbiamo creare un sistema unico che ci consenta di parlare la stessa lingua”

di Miriam Colaleo

Palermo, 10 Aprile 2016. “Il volontariato di protezione civile nelle maxi emergenze, sicuramente disponibile, ma realmente preparato?” era il titolo del workshop che si è svolto a Palermo, al convento di Baida, lo scorso 9 Aprile. A confrontarsi sull’argomento, oltre i volontari di Anpas Sicilia, anche alcuni rappresentanti Anpas di Emilia Romagna e Toscana e il capo dipartimento di protezione civile regione siciliana, Calogero Foti.
Ad aprire la giornata di lavori, il presidente di Anpas Sicilia, Lorenzo Colaleo: “Abbiamo voluto questo momento d’incontro perché sentiamo forte il problema di una formazione che porti tutti i volontari, di tutte le sigle, a parlare la stessa lingua nell’intero territorio nazionale. Una maxi emergenza non può e non deve coglierci impreparati sotto questo punto di vista.”
Concorde anche Calogero Foti che ha ribadito più volte quanto sia importante la formazione per il volontariato e di come, anche alla regione siciliana, alcune cose stiano cambiando a partire dalla gestione dei mezzi da affidare al volontariato.
Per Attilio Farnesi, presidente di Anpas Toscana: “Se vogliamo il volontariato strutturato, dobbiamo necessariamente riconoscergli gli strumenti e non può mancare una formazione comune”.
Il sistema friulano mostrato da Alessandro Rebez, ricercatore dell’OGS di Trieste e formatore del volontariato del Friuli Venezia Giulia, confrontato con le esperienze toscane, emiliane e siciliane ha fatto emergere però quanto questa formazione comune sia lontana in questo momento.
“Non è possibile chiedere al volontario di affrontare ore e ore di corsi di formazione per parlare sempre di argomenti uguali o molto simili”, ha dichiarato Lorenzo Dalla Casa, responsabile di protezione civile di Anpas Emilia Romagna, “quello che propongo, e auspico, è che ci sia un cambio di passo che ci porti ad avere delle linee guida uguali per tutti e una formazione meno farraginosa.”
Della stessa opinione Egidio Pelagatti che, spiega, di come Anpas si stia impegnando con il dipartimento nazionale di protezione civile per costruire un percorso unico e condiviso perché “non è possibile che riusciamo a parlare la stessa lingua con gli altri stati europei ma non tra le regioni.”
Per Giuseppe Misuraca, direttore della centrala operativa 118 di Caltanissetta, la formazione è fondamentale e, soprattutto, il volontariato è importantissimo anche per la gestione delle emergenze sanitarie.
A concludere il convegno è Carlo Castellucci, vicepresidente di Anpas: “Dobbiamo essere i primi a voler cercare un sistema unico che ci consenta di parlare, al nostro interno, la stessa lingua e a quel punto potremo parlare con le istituzioni e dire che noi sappiamo cosa siamo e che cosa vogliamo. Anpas sta già iniziando un percorso di dialogo con Fiaso e con le altre sigle nazionali per trovare un accordo su importanti tempi come il riconoscimento del ruolo del soccorritore e l’affidamento dei servizi sanitari.”

 

L’ANPAS è un’organizzazione di volontariato senza fini di lucro diffusa su tutto il territorio italiano. Attualmente, ad essa aderiscono 880 pubbliche assistenze e 282 sezioni. A livello europeo Anpas fa parte della rete SAMI – Samaritan International.

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