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Protezione CivileApas Paternò attivata nella maxi emergenza sbarchi a Catania

Apas Paternò attivata nella maxi emergenza sbarchi a Catania

di Giovanni Albanese

Ennesima tragedia nelle acque siciliane, dove stamani all’alba è stato registrato l’ennesimo sbarco di clandestini. Questa volta scenario dell’emergenza è la spiaggia di Catania, dove fra gli altri sono giunti cadaveri sei giovani, cinque sotto i trent’anni e uno fra i 13 e i 15 anni.

Sono annegati durante il tentativo di raggiungere la riva sulla spiaggia del lungomare della zona Plaja. Il peschereccio con cui erano arrivati si è arenato a 15 metri dalla riva.

Nella maxi emergenza è stata attivata anche la pubblica assistenza Apas Paternò, che opera al porto di Catania con sei volontari e un pulmino nell’intento di trasferire gli immigrati presso i centri di accoglienza individuati dalla Prefettura di Catania. La pubblica assistenza è stata attivata in codice rosso alle ore 10, dopo un pre-allarme delle 7,30 di stamani.

L’opera dei volontari Anpas si è conclusa intorno alle 19,30, dopo che tutti gli immigrati sono stati accompagnati presso una struttura per poi rimpatriarli. L’Apas Paternò ha avuto il ruolo di accompagnare e seguire i dodici minorenni presso una Cooperativa Sociale di Catania per altri eventuali accertamenti.

L’emergenza è stata coadiuvata dalla Prefettura di Catania, dalla Centrale operativa 118 e dalle interforze della Maxiemergenza (CRI-Misericordie-ANPAS).

L’ANPAS è un’organizzazione di volontariato senza fini di lucro diffusa su tutto il territorio italiano. Attualmente, ad essa aderiscono 880 pubbliche assistenze e 282 sezioni. A livello europeo Anpas fa parte della rete SAMI – Samaritan International.

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