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Protezione CivileRicerca dispersi, il progetto di Rosignano

Ricerca dispersi, il progetto di Rosignano

 In Italia, ogni anno sono 9mila le persone scomparse (25 nuovi casi al giorno). Fra queste, i minori (soprattutto stranieri) sono circa 42.000, dei quali 10.319 ancora da ricercare. Sono i dati presentati dal ignificativi i dati presentati dal Prefetto Michele Penta al Viminale lo scorso marzo nell’ottava relazione semestrale sul fenomeno delle persone scomparse, alla presenza del ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri. I dati del rapporto riferiscono che il totale delle persone scomparse, italiane e straniere, in Italia e a all’estero, è di circa 110.000, delle quali 24.912 ancora da ricercare.

La ricerca dei dispersi è una delle principali attività di Protezione Civile svolte dalle Pubbliche Assistenze Anpas. In questo particolare campo sono molte le associazioni che si stanno impegnando, tra innovazione e ricerca, per studiare e creare strumenti e procedure al fine di essere sempre più efficaci nel corso delle loro ricerche. Come spesso accade, infatti, è il volontariato a portare l’innovazione, sostenibile, nell’ambito delle attività rivolte alla cura della persona.

Nei giorni scorsi, le volontarie e i volontari delle unità cinofile della Pubblica Assisstenza Rosignano Marittimo hanno sperimentato un metodo sostenibile per la ricerca dei dispersi utilizzando uno smartphone (dotato di GPS), accompagnati e guidati dai loro cani.

Con questo progetto, la Pubblica Assistenza di Rosignano sta cercando di migliorare il coordinamento delle squadre di volontari nella copertura del territorio, razionalizzare le operazioni di ricerca e ridurre i tempi complessivi della ricerca stessa, ma anche di far lavorare il volontario in sicurezza poiché ogni suo spostamento è monitorato e, in caso di malore, può essere rintracciato.
In coordinamento con i Carabinieri, le unità cinofile dell’associazione sono state portate in uCoordinati dai CC, le nostre unità sono state portate nel luogo dell’ultimo avvistamento della persona scomparsa e dotati di una copia di cartografia dove era stata indicata la zona di ricerca.
Dopo aver diviso in sottozone più piccole il territorio sono stati inviati i cani in ricerca battendo strade, boschi, campi, anche con l’utilizzo della ricerca a pettine con i volontari a piedi.

In tutte le attività sono stati utilizzati degli smartphone dotati di GPS integrato, utilizzando dei programmi di Tracker Free che riportano il percorso registrato direttamente sulle mappe di Google Earth: tutto questo per tracciare il percorso seguito dai volontari durante le ricerche in modo da avere una documentazione visiva dei luoghi effettivamente battuti per non tralasciare alcuna zona che sarebbe potuta sfuggire.

"Dall’esperienze fatte in precedenza, e anche da quest’ultima, abbiamo riscontrato la grande utilità di queste tecnologie e l’importanza di svilupparle per una maggiore efficienza negli interventi", dice Alessandro Nassisi, della Pubblica Assistenza. "Non da meno sarebbe interessante dotare i nostri cani di GPS in modo da riscontrare l’effettivo territorio battuto per rinviare unità laddove ci siano delle zone scoperte da ricerche".

L’ANPAS è un’organizzazione di volontariato senza fini di lucro diffusa su tutto il territorio italiano. Attualmente, ad essa aderiscono 880 pubbliche assistenze e 282 sezioni. A livello europeo Anpas fa parte della rete SAMI – Samaritan International.

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