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Protezione CivileSisma Emilia Romagna. Tanta paura senza tregua, Anpas accoglie 600 persone a Mirandola

Sisma Emilia Romagna. Tanta paura senza tregua, Anpas accoglie 600 persone a Mirandola

di Giovanni Albanese

Non c’è tregua per l’Emilia Romagna, dove nella notte una ventina di scosse di terremoto, due in particolare, sono tornate a impaurire la popolazione. Due forti scosse avvertite tra mezzanotte e l’una. La prima ha avuto un’intensità di 4.3 ed è stata avvertita sia a Modena che a Bologna mentre la seconda ha avuto magnitudo 3.2. Le scosse sono proseguite con intensità variabile tra 2.6 e 3 per tutta la notte. Dall’alba sono in corso a Finale Emilia e Mirandola, epicentri del sisma, accertamenti per verificare le condizioni delle costruzioni già lesionate.

"E’ tornata la paura – ha detto il sindaco di Finale Emilia, Fernando Ferioli, a Tgcom -. Stiamo tornando indietro, finché non ci sarà un po’ più di tranquillità non riusciremo a progredire. Cercavamo di convincere le persone a tornare nelle loro abitazioni, se agibili, ma se continuano queste scosse sarà impossibile". Qui i campi di accoglienza sono esauriti e intere famiglie sono state costrette a trascorrere la notte in auto.

A Mirandola, invece, l’Anpas ha allestito due punti di accoglienza: uno al palazzetto dello sport, che ha una capienza di 400 persone, e un altro al centro tennis, che accoglie 200 persone. In questo momento sono attivi 64 volontari per la colonna mobile Anpas Nazionale, provenienti dai comitati regionali del Veneto, Toscana, Liguria e Piemonte, oltre ai 250 volontari delle pubbliche assistenze emiliane al lavoro sin dalle prime ore che hanno seguito la scossa più violenta registrata all’alba di domenica. Un altro volontario Anpas è presente in Sala Italia presso il Dipartimento di Protezione Civile.

Al momento sono 2.159 sopralluoghi effettuati dai vigili del fuoco e nel 98% dei casi gli edifici sono risultati agibili, per questo i volontari si stanno concentrando anche nel difficile lavoro di sensibilizzazione della popolazione, per ovvi motivi restia a rientrare a casa serenamente. I danni peggiori continuano a crescere invece nel patrimonio monumentale e nelle aziende, molte in ginocchio a seguito di crolli o di fermo dell’attività. Il danno conterebbe diverse centinaia di milioni di euro, secondo Confindustria, mentre Coldiretti ha stimato in 200 milioni la perdita secca nel settore agricoltura.

La Sala Operativa Nazionale Anpas, coordinata dal responsabile Marco Lumello, sta operando h24 per garantire il massimo dell’efficienza a supporto delle attività delle associazioni operanti nelle zone colpite dal sisma, ma anche a supporto del Dipartimento di Protezione Civile. Confermate le turnazioni per la gestione dell’emergenza emiliana, secondo le seguenti disposizioni.

La colonna mobile Anpas, che sarà attiva dal 26 maggio al 2 giugno, sostituendo quella al lavoro in questo momento, sarà composta da volontari dei comitati regionali di Abruzzo, Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Toscana, Umbria e Valle d’Aosta.

Successivamente, dal 2 giugno all’8 giugno, saranno attivati i volontari del comitati regionali Anpas Basilicata, Calabria, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana e Veneto.

Richiesti in particolare volontari per specializzazioni specifiche per mansioni in cucina, segreteria da campo e settore logistico (elettricisti, idraulici, ecc.).

AGGIORNAMENTO DAI PUNTI DI ACCOGLIENZA ANPAS A MIRANDOLA (ore 16.19)
Continua l’impegno dei volontari Anpas nelle zone dell’Emilia colpite dal terremoto: dai servizi sociosanitari alla persona all’allestimento dei campi di protezione civile fino all’assistenza delle persone anziane, lo sforzo delle pubbliche assistenze prosegue ininterrotto dal giorno del sisma.
Alice, una volontaria della Croce Blu dice: «Guardo negli occhi la gente e viene da abbracciarmeli tutti. Sono triste ogni qualvolta le persone sono costrette a rivolgersi a noi per avere un cuscino o una coperta. In questa tragedia però ho visto che le persone si sono unite: la casa protetta di Cavezzo, ad esempio, ci ha aiutato tantissimo per il cambio e il lavaggio delle lenzuola dei letti che abbiamo messo nella biblioteca».
Enrico della Croce Blu di San Prospero: «Ancora faccio fatica a pensare che sia successo qui e poi non smette più di tremare. Ci si è fermata la vita, ma abbiamo il dovere e la responsabilità di pensare non solo ai nostri figli e alle nostre case, ma anche al resto delle persone che vengono da noi ci dicono: ho anche paura di fare la doccia e faccio fatica a tornare in casa a lavarmi i denti».
Il campo Anpas di Mirandola. Nella giornata di ieri i 57 volontari della colonna mobile nazionale Anpas ha montato 25 tende nel campo di Piazza Costa, a Mirandola che nella notte ha accolto 120 persone. Oggi continuano le procedure di montaggio allestimento del campo che può accogliere circa 250 persone.
Grande attenzione, nell’intervento, è stata data ad una gestione sostenibile dell’emergenza e dell’importanza dell’inclusione sociale all’interno dei campi Anpas. Non solo, quindi, un intervento di protezione civile in senso stretto, ma una messa in atto e una promozione di buone pratiche in una visione più ampia del bene comune. Anpas sta adottando la strategia Rifiuti Zero anche nella gestione di questa emergenza: sono stati ridotti al minimo, infatti, gli spostamenti dei mezzi associativi per i volontari che arriveranno il campo dalle altre regioni. Data la vicinanza della stazione di Mirandola, Anpas utilizzerà i mezzi pubblici per far arrivare i propri volontari al campo di Piazza Costa.
Data la varietà di culture e di provenienza della popolazione, la cucina del campo lavora anche nella diversificazione dei pasti nel pieno rispetto delle diverse culture delle persone presenti al campo. Inoltre è iniziato un censimento dei volontari Anpas capaci di parlare più lingue e avere un appoggio nella rilevazione dei bisogni anche per chi non parla italiano.
La sala operativa nazionale continua ad operare h24 con due volontari per garantire non solo il supporto al campo di Mirandola e ai comitati regionali Anpas, ma anche ai volontari Anpas. Marco Lumello, responsabile nazionale della sala operativa Anpas dichiara «La professionalità della gestione dell’emergenza della operativa nazionale in collaborazione con le sale operative regionali è il risultato dell’importante formazione che Anpas ha messo in campo negli ultimi anni».
I danni stimati dal Comune di Mirandola. Solo nel comune di Mirandola sono circa 4000 gli sfollati. L’assistenza agli anziani nelle case protette è raddoppiata: sono 80 infatti le persone assistite dalle pubbliche assistenze in appoggio al Comune. Sono almeno 150 le aziende danneggiate dal sisma, ma ancora non stato possibile fare una stima dei danni. Sempre dal Comune dichiarano che sono stati 250 gli interventi di accertamento su aziende e case, senza contare i danni al patrimonio artistico «La zona rossa si sta allargando giorno dopo giorno, anche a causa delle continue scosse e si sta mangiando il nostro splendido centro storico».

COSA FARE IN CASO DI TERREMOTO

Durante il terremoto
• Se sei in luogo chiuso cerca riparo nel vano di una porta inserita in un muro portante (quelli più spessi) o sotto una trave. Ti può proteggere da eventuali crolli
• Riparati sotto un tavolo. E’ pericoloso stare vicino ai mobili, oggetti pesanti e vetri che potrebbero caderti addosso
• Non precipitarti verso le scale e non usare l’ascensore. Talvolta le scale sono la parte più debole dell’edificio e l’ascensore può bloccarsi e impedirti di uscire
• Se sei in auto, non sostare in prossimità di ponti, di terreni franosi o di spiagge. Potrebbero lesionarsi o crollare o essere investiti da onde di tsunami
• Se sei all’aperto, allontanati da costruzioni e linee elettriche. Potrebbero crollare
• Stai lontano da impianti industriali e linee elettriche. E’ possibile che si verifichino incidenti
• Stai lontano dai bordi dei laghi e dalle spiagge marine. Si possono verificare onde di tsunami
• Evita di andare in giro a curiosare e raggiungi le aree di attesa individuate dal piano di emergenza comunale. Bisogna evitare di avvicinarsi ai pericoli
• Evita di usare il telefono e l’automobile. E’ necessario lasciare le linee telefoniche e le strade libere per non intralciare i soccorsi Dopo il terremoto
• Assicurati dello stato di salute delle persone attorno a te. Così aiuti chi si trova in difficoltà ed agevoli l’opera di soccorso
• Non cercare di muovere persone ferite gravemente. Potresti aggravare le loro condizioni
• Esci con prudenza indossando le scarpe. In strada potresti ferirti con vetri rotti e calcinacci
• Raggiungi uno spazio aperto, lontano da edifici e da strutture pericolanti. Potrebbero caderti addosso

Prima del terremoto
• Informati sulla classificazione sismica del comune in cui risiedi. Devi sapere quali norme adottare per le costruzioni, a chi fare riferimento e quali misure sono previste in caso di emergenza
• Informati su dove si trovano e su come si chiudono i rubinetti di gas, acqua e gli interruttori della luce. Tali impianti potrebbero subire danni durante il terremoto
• Evita di tenere gli oggetti pesanti su mensole e scaffali particolarmente alti. Fissa al muro gli arredi più pesanti perché potrebbero caderti addosso
• Tieni in casa una cassetta di pronto soccorso, una torcia elettrica, una radio a pile, un estintore ed assicurati che ogni componente della famiglia sappia dove sono riposti
• A scuola o sul luogo di lavoro informati se è stato predisposto un piano di emergenza. Perché seguendo le istruzioni puoi collaborare alla gestione dell’emergenza

L’ANPAS è un’organizzazione di volontariato senza fini di lucro diffusa su tutto il territorio italiano. Attualmente, ad essa aderiscono 880 pubbliche assistenze e 282 sezioni. A livello europeo Anpas fa parte della rete SAMI – Samaritan International.

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