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AmbienteSicilia, gestione dei rifiuti

Sicilia, gestione dei rifiuti

In seguito alla dichiarazione del Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, durante il convegno dell’Aitec (Associazione italiana tecnico-economico cemento) svoltosi a Roma il 12 aprile scorso, in cui si è fatto riferimento non solo alla volontà di emanare entro fine aprile un decreto ministeriale che sancisce l’impiego dei combustibili solidi secondari (Css) nei processi industriali derivati dai rifiuti urbani, ma addirittura alla intenzione di volere imporre questa strategia per la gestione del rifiuto residuo in diverse Regioni, inclusa la Sicilia, le associazioni firmatarie dichiarano profondo sgomento e totale disaccordo con le scelte che il Ministro Clini vuole intraprendere.

La Sicilia è una regione che sotto il profilo della gestione dei rifiuti sta facendo delle scelte coraggiose che sono già avanzate, dalla raccolta differenziata spinta ai finanziamenti per la costruzione di impianti di compostaggio, dalle realtà locali di comuni dove si applicano le buone pratiche di gestione dei rifiuti, ai comuni “ricicloni” che testimoniano scelte politico-amministrative coraggiose.

In relazione lineare con questo, la Sicilia ha anche definito una strategia per la gestione del rifiuto residuo (RUR) che punta prioritariamente sull’alternativa al trattamento termico di qualunque tipo, tramite impianti di trattamento meccanico biologico, a bassa tecnologia e non inquinanti e sulla gestione sostenibile dei rifiuti anche del RUR, il cui trattamento è orientato all’ulteriore recupero di materia dalle stesse frazioni cellulosiche e plastiche che invece il Ministro Clini vorrebbe destinate alla distruzione dissipativa nei cementifici.

Ci domandiamo dunque perché non può essere considerato, ma neanche è citato dal Ministro il recupero di materia del rifiuto residuo tramite impianti di trattamento meccanico biologico in analogia alle scelte che molti territori, oltre alla Sicilia, stanno intraprendendo in Italia e in Europa, in ossequio al principio secondo il quale il recupero di materia è il perno delle strategie traguardate dalla Direttiva Quadro 2008/98.

Qual è l’interesse nel produrre combustibile da rifiuti e bruciare nei cementifici? Non è una scelta sostenibile né in termini economici né ambientali.

Bruciare i rifiuti nei cementifici implica un vantaggio economico per pochi; per coloro i quali usano il CDR/CSS al posto di materiali da acquistare sul mercato internazionale delle materie prime. Invece, il recupero di materia dal rifiuto residuo, che può generare bilanci di massa analoghi a quello della produzione del CDR consente il mantenimento del valore dei materiali all’interno del sistema di trattamento del RUR, con beneficio diretto sui gestori degli impianti, sulla tariffa applicata, e conseguentemente sulle finanze dei Comuni e sui costi da essi trasferiti all’utenza. Inoltre, l’imposizione di uno strumento come l’ “Accordo di Programma” evocato dal Ministro, determina un “effetto di trascinamento” di tutto il sistema, ingabbiato nella necessità di garantire all’Industria Cementiera i flussi oggetto dell’Accordo, con buona pace degli sforzi virtuosi in direzione della progressiva minimizzazione del RUR grazie a riduzione e RD. Qui sta la più grossa contraddizione rispetto a quello cui le Strategie Europee danno effettivamente priorità, ed invitiamo il Ministro e le Istituzioni Regionali a riflettere in merito.

Non accettiamo l’imposizione da parte del Governo Nazionale, in una regione come la Sicilia, a statuto speciale, dove si stanno facendo scelte coraggiose che noi cittadini e attivisti difenderemo con fermezza.

Per uscire da uno stato di emergenza non abbiamo bisogno di inquinamento ulteriore, ma di coraggio da parte delle industrie di puntare verso quel settore dell’industria che abbia come interesse principale sì l’aspetto economico ma anche la tutela dell’ambiente. Noi abbiamo condiviso l’approccio prioritario individuato sinora dalla Regione, impostato su un trattamento a freddo, di tipo meccanico-biologico, ma finalizzato al recupero di materia, in grado di assicurare
· Il rispetto sollecito dell’obbligo di pretrattamento, derivante dalla Direttiva Discariche
· La valorizzazione delle componenti cellulosiche e plastiche, quelle ad elevato potere calorifico
· Il mantenimento del valore aggiunto all’interno del sistema di trattamento del RUR
· La flessibilità necessaria a garantire il progressivo avanzamento del sistema delle RD e delle pratiche di riduzione.

Rispetto a questo, chiediamo alla Regione di mantenere la priorità, e non transigeremo rispetto a qualunque “Accordo” (di programma o meno) che invece indirizzi il sistema verso la dissipazione e la necessità di produrre combustibile di qualunque tipo a partire dai RU.

Associazione Rifiuti Zero Trapani
Associazione Rifiuti Zero Messina
Associazione Rifiuti Zero Catania
Rete Rifiuti Zero Sicilia

Anpas Comitato Regionale Sicilia
Associazione Pro Stromboli Onlus
Idea ed Azione
Associazione per la Pace e lo Sviluppo nel Mediterraneo
Vespri Siciliani
Salviamo Palermo
Centro studi di medicina integrata (CeSMI) – Palermo

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