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Protezione CivileStromboli: al via workshop sul rischio maremoto nel Mediterraneo

Stromboli: al via workshop sul rischio maremoto nel Mediterraneo

 Da mercoledì 30 maggio a sabato 2 giugno, l’isola di Stromboli ospita il workshop "Tsunami emergency preparedness in Mediterranean coastal zones", organizzato dal programma euro-mediterraneo Pprd South, in collaborazione con l’Ioc–Intergovernmental oceanographic commission dell’Unesco. Obiettivo dell’iniziativa, coinvolgere attivamente i rappresentanti dei Paesi esposti al rischio maremoto nel Mediterraneo nelle attività intraprese dal gruppo di lavoro Neamtws per la costituzione di un sistema di allertamento da rischio maremoto per il Nord Est Atlantico, Mediterraneo e Mari collegati. Tra i partecipanti, delegati dei Paesi coinvolti nel programma Pprd South ed esperti del progetto Neamtws e di Neamtic, a rappresentare complessivamente tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Prenderanno parte al workshop anche membri dell’Ioc dell’Unesco, della Commissione Europea e di alcuni Istituti di ricerca della regione euro-mediterranea.

In considerazione dell’evento sismico di magnitudo 5.8 che il 29 maggio ha nuovamente colpito la provincia di Mantova e delle repliche che hanno interessato anche le province di Reggio Emilia e Mantova, è stata ridotta la presenza del personale del Dipartimento della Protezione Civile che partecipa al workshop.

Sono stati invitati a partecipare ai lavori, che si svolgeranno su una delle isole del Mediterraneo più esposte al rischio tsunami, anche rappresentanti dei tre Centri di competenza del Dipartimento della Protezione civile (Ingv, Ispra e Università di Bologna), cinque delle regioni italiane più esposte al rischio tsunami (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) e il Sindaco di Lipari.

Programma del Workshop. L’Agenda del workshop prevede – dopo una sessione introduttiva sulla gestione del rischio maremoto a livello nazionale, europeo e internazionale – approfondimenti sul fenomeno e sul rischio tsunami, anche rispetto alla sua percezione sociale nell’area mediterranea, e valutazioni sulla struttura del sistema di allertamento in via di costituzione nella regione dell’Atlantico nord-orientale e del Mediterraneo. In particolare, una particolare sessione di studio del workshop è dedicata a Neamwave12, la prima esercitazione sul rischio tsunami che verrà realizzata per testare, a fine 2012, lo stato di avanzamento del progetto Neamtws. Il workshop si concluderà con la visita al “Laboratorio di Protezione Civile” presso il Coa di Stromboli, in cui funzionari del Dipartimento della Protezione Civile illustreranno come il Dipartimento si rapporta con la comunità scientifica, le autorità locali e i cittadini. A seguire, è prevista una sessione di formazione dedicata alle attività di informazione e sensibilizzazione sul rischio tsunami intraprese nell’ambito del progetto Neamtic, che prevede la realizzazione di un centro di informazioni sul rischio e sul sistema di allertamento nell’area del Mediterraneo.

L’Italia nel progetto Neamtws. Sul tema dell’allertamento per il rischio tsunami, il Dipartimento della Protezione civile ha avviato in questi ultimi anni un percorso di studio, collaborazione e scambio di esperienze sia con la comunità scientifica italiana, sia a livello europeo e internazionale, con la Commissione Europea e l’Unesco. Un percorso importante perché, anche se meno frequenti rispetto a quelli che si verificano nell’Oceano Pacifico o Indiano, gli tsunami nel Mediterraneo hanno causato nel corso dei secoli ingenti danni e perdite di vite umane.

In particolare, nell’ambito del progetto Neamtws, nel 2009 il Dipartimento si è proposto come Centro regionale di allertamento (Twp, Tsunami Watch Providers), insieme a Portogallo, Francia, Grecia e Turchia, per diventare un punto di collegamento nella catena del sistema di allertamento in grado di assicurare la disseminazione dei messaggi di allerta non solo verso la sua catena di allertamento nazionale, ma anche verso altri Paesi del Mediterraneo. La proposta, che è in via di attuazione, fa riferimento, come modello organizzativo, a quanto è attualmente operativo a scala nazionale per il monitoraggio di fenomeni di maremoto, ossia al sistema nazionale di allertamento costituito dalla rete dei centri funzionali.

L’accordo con l’istituto Jrc della Commissione europea. Il Dipartimento si è attivato anche per rafforzare ulteriormente la cooperazione con la Commissione Europea. Un primo passo è stato fatto il 12 aprile scorso, con la firma di un accordo di collaborazione della durata di quattro anni con l’istituto Jrc-Joint research centre della Commissione Europea, finalizzato a sviluppare e implementare congiuntamente un sistema di pre-allertamento in caso di tsunami nel Mediterraneo. Tra gli obiettivi dell’accordo, la condivisione di tutti i dati e di tutte le conoscenze già disponibili e di quelle che si andranno progressivamente acquisendo nel corso degli studi.
Per approfondire: Dossier tsunami. In occasione del workshop, rilanciamo il dossier Rischio maremoto, che inquadra il fenomeno tsunami nel Mediterraneo e in Italia, ripercorre gli eventi che storicamente hanno interessato il nostro Paese, e presenta il sistema di monitoraggio e allertamento attivo sul territorio nazionale, anticipandone i futuri sviluppi anche in relazione alla rete di allertamento Neamtws.

Per mettere alla prova le conoscenze dei nostri utenti rispetto a questo tema, è infine sempre disponibile su questo sito internet il test "Rischio maremoto e prevenzione. Sei in campo, in panchina o in tribuna?”.

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